Solstizio
d’Estate: 21 giugno 2021, il giorno più lungo.
Il 21 giugno
entra ufficialmente l’estate astronomica e le giornate che hanno iniziato
progressivamente ad allungarsi dal solstizio d’inverno raggiungono il loro
picco massimo. In Italia avremo oltre 15 ore di luce il 21 giugno. Poi dal 22
giugno un lento, ma inesorabile accorciamento fino a raggiungere il minimo nel
giorno del solstizio d’inverno, ovvero il 21 dicembre.
La parola solstizio deriva da -sol, ossia sole
e -sistere ossia fermarsi in quanto è il momento di massima declinazione del
sole nel suo cammino apparente lungo l’eclittica. Nel giorno del 21 giugno il
sole resterà sopra la linea del tramonto per 15 ore e 14 minuti.
La durata del crepuscolo ovvero il tempo prima dell’alba
e dopo il tramonto in cui la luce del sole è ancora visibile raggiungerà il suo
massimo nell’emisfero nord con record nel circolo polare artico dove il sole
resterà per quasi 24 ore sopra all’orizzonte.
Il giorno del solstizio d’estate viene celebrato
a Stonehenge. Qui in questo antichissimo sito un raggio del sole attraversa il
trilite, ossia la struttura composta da due monoliti verticali con architrave,
e va ad illuminare l’altare centrale. In questa maniera gli antichi druidi
interpretavano l’arrivo della nuova stagione, l’estate.
Ma per i Massoni che significati ha e quali
possiamo trarne ?
Giovanni Evangelista, al quale è dedicato il solstizio d’inverno, è indicativo non tanto di una
persona fisica, quanto del più esoterico degli scritti riconosciuti, come
testimonianza della scuola “giovannea”. Tra gli storici, sembra ormai
prevalere l’idea che i nomi usati per indicare i Vangeli non corrispondano a
persone fisiche, ma a scuole di pensiero dottrinale.
Una lettura, quella attribuita a Giovanni, che
mette in risalto l’origine divina del Figlio, in una insondabile eternità, così
come annuncia la frase:
«In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio…».
Il concetto di preesistenza è alla base della
testimonianza resa dal Vangelo di Giovanni.
Il solstizio
d’estate è invece dedicato ad una figura ben precisa: Giovanni detto il Battista, così chiamato perché reintrodusse il
battesimo, un antico rito ebraico di purificazione attraverso l’acqua. Il
Battista era un profeta, che annunciò l’arrivo imminente del regno di Dio.
Legare questi due momenti dell’anno, quello
invernale – con il minor grado d’irradiazione solare – a Giovanni
Evangelista, colui che simbolicamente guarda all’Origine di quella Luce
spirituale, e quello estivo – con il maggior grado d’irradiazione solare – a Giovanni Battista, colui che annuncia e profetizza l’avvento futuro della Luce
divina, è l’insegnamento che la tradizione massonica ha ritenuto utile velare
nella simbologia dei suoi rituali.
Un antico precetto recita che «ogni forma è
il simbolo della realtà che la produce», ed il simbolo è una forma, un contenitore al pari di un tempio, di una
cattedrale, di un libro; ogni forma è femminile e ricettiva, uno spazio che
accoglie. Ogni simbolo si qualifica dalla luce che contiene, la propria natura solare, ma il
contenuto è limitato dalla capacità di chi l’osserva.
Anche l’uomo, simbolo vivente, nella sua realtà
triplice, di forma, coscienza e spirito, è qualificato dal grado di Luce che sa
esprimere. Questa realtà è ricordata dai colori dei paramenti che
caratterizzano i gradi e non solo quelli massonici. Infatti i colori dei
paramenti, ricordano a chi ancora iniziato non è, la qualità luminosa, nel
senso di vibrazione della sfera psichica e spirituale, che quel grado o
funzione dovrebbero esprimere. L’Iniziato che incarna le qualità che gioielli e
paramenti ricordano, sarà in grado di vivificarli con i suoi pensieri, le sue
azioni e le sue parole.
In altri termini egli è ciò che rappresenta.
La Luce è quindi l’energia che ogni forma è
capace d’irradiare, l’essenza spirituale che manifestandosi la qualifica.
L’assenza di Luce, prodotto della coscienza spirituale, lascia l’uomo nella
tenebra, nell’oscurità, tanto che l’Insegnamento definisce il sé inferiore
ancora privo di quella coscienza, un’ombra. Quelle che Giordano Bruno definiva
“ombre delle idee”, l’uomo non consapevole dell’Idea che lo ha
generato e che lo Anima.
E proprio come ombre si muovono gli uomini nel labirinto del mondo di caos.
Più duna
volta – afferma Plotino nelle Enneadi – uscito dal sonno del Corpo, era
celebrato a Roma ai due solstizi dai Collegia Fabrorum, e che tali ricorrenze
potevano forse essere ricondotte a “Giano”?
Il circolo
nella filosofia di Plotino:
dalla
contemplazione all’estasi; dalla processione all’anima umana.
Plotino (in
greco antico: Πλωτίνος, Plōtínos; Licopoli, 203/205 – Minturno (o Suio), 270)
è stato un
filosofo greco antico. È considerato uno dei più importanti filosofi
dell’antichità,
erede di
Platone e padre del neoplatonismo. Le informazioni biografiche che abbiamo su
di lui provengono per la maggior parte dalla Vita di Plotino, composta da
Porfirio come prefazione alle Enneadi. Queste furono gli unici scritti di
Plotino, che hanno ispirato per secoli teologi, mistici e
metafisici “pagani”, cristiani, ebrei, musulmani e gnostici.
L’identificazione
attribuibile a Plotino è plausibile ma non provata.
Ricerca di Giancarlo Bertollini
Bibliografia:
Esonet, Wikipedia, Officinae
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