Nell’antico
Egitto, l’Iniziando che volesse intraprendere la strada dei Misteri, veniva
sottoposto a prove durissime e severissime, una delle prove consisteva
nell’interpretazione di alcune tavole che rappresentavano il simbolismo dei 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi,
secondo le tradizioni sacre dell’Egitto. Con questo articolo mostrerò come il
Cammino del massone si muova in parallelo al percorso iniziatico dei
Tarocchi.
L’aspirante
massone, dopo avere superato le tre prove (oltre la prima), viene
accolto definitivamente nella Loggia con il grado di Apprendista. Oltre agli
utensili di lavoro, scalpello e maglietto, che gli saranno indispensabili a
modellare e squadrare la pietra grezza, gli vengono dati in dono tre elementi,
fuoco, acqua, aria, per iniziare la prima parte della Grande Opera (l – Bagatto).
Racchiuso in
un rigoroso silenzio inizia la propria trasformazione cercando di scoprire i
misteri velati, osservando il lavoro dei Compagni e ascoltando le parole dei
Maestri (2 – Papessa).
L’Apprendista,
che tramite la sua iniziazione, ha destato il suo Io cosciente, cerca di
ampliare il suo orizzonte e il suo potere intellettivo (3 – Imperatrice), che lo condurrà al riconoscimento del
materiale (4 – Imperatore) e
dello spirituale (5 – Papa),
per raggiungere così la sua completezza.
Sarà, ora, in grado di potere operare quelle
scelte che condizioneranno tutto il suo cammino (6 – Amanti). Ha infatti realizzato la sua spiritualità
attraverso il sacrificio e la lotta, ha preso atto della sua dimensione
corporea attiva e ora ha voglia di muoversi (7 – Carro), ma è anche consapevole che riceverà ciò che gli
spetta in conseguenza al suo modo di essere e di agire (8 – Giustizia/Bilancia).
Ormai
l’Apprendista, attraverso la presa di coscienza delle leggi, ha capito che c’è
qualcosa di più importante e grande delle esteriori conquiste, che non potrà
avanzare se non terrà conto della totalità dell’azione. L’adepto che ha
percorso tutte le tappe, dopo aver acquistato i primi poteri sull’intuizione e
sulla ragione, la volontà e la conoscenza, e dopo aver scelto e tracciato la
sua via, con equilibrio tra irruenza e moderazione, ed essersi, poi, isolato
nella meditazione della strada percorsa e sul grado di conoscenza raggiunto (9 – Eremita), ha,
definitivamente, capito come in tutte le cose della vita vi sia un positivo ed
un negativo e un’alternanza ciclica (10
– Ruota della fortuna
).
La conoscenza
delle Leggi Universali lo fa rilassare. Ora può guardare anche in alto e improvvisamente,
in fondo alla sua colonna, scorge la statua di Ercole e capisce che ora, come
fece Lui, può domare anche le forze più crude, senza bisogno di contrapporsi
con la forza bruta, ma con l’intelligenza e con l’amore (11 – Forza).
Ercole è un figlio di Giove, come lui è un
figlio del Dio Universale.
Qui si
conclude il Ciclo della Via Dorica che ha portato, l’apprendista al possesso di
una forza superiore, la potenza magica, esercitata domando la violenza con la
dolcezza ed identificando il proprio volere individuale con la
Volontà Universale.
Il tarocco,
che fa da transizione dalla colonna di Boaz
a quella di Jakin, è
l’arcano maggiore (l’Appeso”- 12),
simbolo di chi compie il sacrificio di se stesso, disposto a dimenticare ogni
suo possesso ed ogni sua personale voglia. È’ anche il simbolo dello Zolfo
rovesciato, che in Alchimia è l’ideogramma di un’acqua che abbia subito una
serie completa di distillazioni purificatrici. Dal punto di vista iniziatico,
si tratta dell’anima interamente purificata e fortificata dalle prove della
vita.
L’Alef (1 – Bagatto), sorretto dall’abnegazione e dall’umiltà, di chi sa di dover affrontare altre prove, si
dispone a morire ritualmente, per rinascere ad una vita superiore conferita dal
passaggio di grado (13 – Morte).
L’Apprendista,
ormai acceso dal fuoco interno costruttivo e realizzativo, potrà ora passare all’Opera in Rosso per sviluppare la conquista del Sole, concreta e ragionata,
che dovrà portare al superamento dei valori materiali, ma solo dopo averli
conquistati, posseduti ed esercitati. Ciò che si trova nel recipiente lunare
passa a quello solare, con il passaggio a Compagno (14 – Temperanza).
Durante
l’Iniziazione gli vengono forniti altri strumenti utili per compiere l’Opera:
il REGOLO, la SQUADRA, il COMPASSO,
che danno la possibilità di disegnare un progetto più grande o più piccolo, a
secondo del valore di espansione che l’individuo è in grado di raggiungere; la LIVELLA
per mettere in pieno assetto equilibrato ciò che viene costruito; la CAZZUOLA per amalgamare il materiale informative che
durante l’apprendistato è stato recepito.
La sua Opera
sarà ora quella di affrontare le tentazioni del mondo materiale, coloro che
spingono a trascurare il bene
comune per il beneficio individuale egoistico, il desiderio di affermarsi,
l’istinto di conservazione e la
sessualità. Ma l’uomo, che ha raggiunto un buon grado di sviluppo intellettivo,
saprà come trasformare il vizio in virtù, non con frustrazioni e rinunce, ma
con il rispetto del proprio corpo e delle proprie aspirazioni terrene che
giovino alla sua vita senza nuocere agli altri, nel rispetto delle Leggi
Universali (15 – Diavolo).
Gli vengono
ricordati la “verità”, “l’agire corretto” e “il pensiero modesto” che sono il
vero scopo dell’iniziazione, perché, chi costruisce una immagine falsa di sé
con menzogne e immodestia, immancabilmente crollerà, come un edificio che non è
stato costruito su solide fondamenta (16 – Torre).
Venere, dea
della bellezza e dell’amore, lo sosterrà nel continuare le prove invitandolo a
gustare le gioie delle
conquiste ottenute, ma per godere dei suoi favori esige, in cambio, il coraggio
di vivere e un armonioso lavoro al
servizio degli altri (17 – Stelle).
Con
intelligenza superiore, con discernimento e con equilibrio psichico, egli dovrà
affrontare, ora, le insidie del buio, i propri fantasmi e le proprie e le false
soluzioni che potrebbero presentarsi come facili scorciatoie della difficile
via. Dovrà capire la necessita della fede e della purezza, senza, però
permettere che, questa, diventi bigottismo e, che, l’ordine e l’obiettività
materiale si trasformino in rigore e pignoleria. Il cammino è tortuoso e pieno
di tranelli. All’inizio sembra andare in una direzione e poi svolta
improvvisamente, ma se manterrà la mente aperta e la disponibilità ad accettare
i cambiamenti di rotta, avrà la possibilità di rivedere e valutare gli
obiettivi. Dopo aver raggiunto, anche, la capacita di discernimento dell’azione
(18 – Luna), raggiungerà,
finalmente, il Sole che è il trionfo della conoscenza e della ragione, la
rinascita spirituale negli ideali raggiunti, la luce della coscienza e il
calore dell’amore.
È la nascita
dell’essere completo, nuovo, più maturo e più saggio  (19
– Sole
).
Il Compagno
che è riuscito a fondere in sé gli opposti del Fuoco e dell’Acqua, del maschio
e della femmina, la ragione e l’intuizione dovrà essere pronto a morire,
nuovamente, nei valori terreni per risorgere a quelli spirituali che gli
permetteranno di continuare il viaggio, ma perché ciò accada, egli dovrà
rendersi conto del suo passato e di ciò che è stato. Dovrà accettare i propri
errori e i propri peccati, non solo contro di sé, ma anche contro gli altri.
Così potrà
risorgere dalla morte iniziatica con spirito purificato, poiché ha
spiritualizzato la materia e si è liberato delle sue schiavitù e debolezze  (20 –
Giudizio
).
Una volta
raggiunto le Vette della conoscenza, l’Adepto si accorge che ci sono altre
vette da scalare che ciò che pensava di avere conquistato non è nulla al
confronto del lavoro che deve ancora fare. A questo punto, l’autocontrollo e la
ragione possono vacillare, ma è consapevole che se non vuole accontentarsi di
quella poca conoscenza che porta nella bisaccia, dovrà rimettersi in viaggio.
Riprenderà quindi il Cammino. Da prima ondeggiante tra crepacci e precipizi,
formati dagli impulsi e dalle tentazioni ancora non completamente eliminati,
poi, improvvisamente, metterà un piede in fallo e questo lo risveglierà.
Camminare sul filo del rasoio, con la paura continua di precipitare è più
faticoso che raggiungere quel mondo dalle possibilità illimitate (Matto), dove potrà spogliarsi di
quegli indumenti sporchi e laceri per rivestire, nuovamente, i panni del Bagatto.
Nel Tempio
dei Misteri potrà accedere alla visione della realtà totale del mondo materiale
e all’intuizione della realtà invisibile a ogni essere umano e alla percezione
del soffio di Dio. Nel Mondo sono infatti sintetizzati tutti i concetti
materiali e spirituali incontrati negli altri Arcani Maggiori: i quattro punti
cardinali, i quattro elementi, i quattro Evangelisti, le due vie
dell’iniziazione, la Dorica e la Ionica e l’Ouroboros (21 – Mondo).

Da qui, potrà
ricominciare un nuovo e superiore ciclo di crescita con la coscienza che le
difficoltà e i pericoli da
affrontare saranno sempre più difficili, perché le strade si faranno sempre più
ripide e i sentieri sempre più
stretti e gli abissi, da superare, sempre più larghi e profondi.
Giancarlo Bertollini
Bibliografia:
°      TRECCANI – Enciclopedia
Italiana.

°      Da un Lavoro di Simonetta Lorenzoni

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