Truffe
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Il
53% delle aziende vittime di cyberattacchi si è fatto ingannare da e-mail di phishing, ossia la «truffa» basata su un messaggio che, proveniente in apparenza da una fonte affidabile e attendibile, riesce a carpire informazioni personali e sensibili nonché credenziali e password di accesso a sistemi informatici. Nel 30% dei cyberattacchi, invece, la vittima ha subito le conseguenze del ransomware, ossia la richiesta di pagare una somma di denaro, quindi un vero e proprio «riscatto», per sbloccare il dispositivo o il sistema attaccato da un virus. |
Decreto
truffati, ok dal Garante per la Privacy
Via
libera del Garante della privacy allo schema di decreto-bis sul Fondo indennizzo risparmiatori (Fir). Sono 300 mila i piccoli investitori che aspettano l’indennizzo per il recupero delle perdite subite a causa dei dissesti bancari avvenuti nel biennio 2015/2017. |
Corso
di formazione manageriale per Data Protection Officer al CNR di Pisa:
pubblicato il programma
Pubblicato
il calendario della terza edizione del Corso di formazione manageriale per Data Protection Officer promosso da Federprivacy con il patrocinio del CNR di Pisa. Percorso di 124 ore full immersion con 24 docenti noti esperti della materia. Attestato di competenza per i partecipanti che supereranno l’esame finale il 13 dicembre. Bernardi: “DPO non deve possedere solo una conoscenza accademica, ma anche il know-how, e alla fine del percorso siamo in grado di mettere nero su bianco il grado di competenze effettivamente acquisite da ciascun partecipante”. Inizio lezioni il 17 settembre |
Garante
Privacy, nel rapporto di lavoro vanno trattati solo i dati necessari
Il Garante per la protezione dei dati personali pubblica
(sulla Gazzetta Ufficiale del 29 luglio) un provvedimento generale che raccoglie e aggiorna prescrizioni sul trattamento di particolari categorie di dati. La pubblicazione si inserisce nel contesto di azione generale del Garante al fine di adeguare l’intero sistema alle novità normative e regolamentari intervenute dal maggio del 2018, data di efficacia del Gdpr. |
La
storia del data breach di Nexi, vera o falsa che sia, invita tutti a
riflettere. Ecco perché
I
tredici archivi di dati personali apparsi sulla piattaforma di condivisione telematica Pastebin e attribuiti al circuito di carte di credito non si sa da dove saltino fuori. La loro genericità (non ci sono dati specifici che ne autentichino la provenienza) può lasciar presupporre che il presunto “data breach” non sia mai avvenuto, ma le dinamiche di diffida alla permanenza online dei file in questione e la soddisfazione nella pronta rimozione garantiscono una boccata d’aria agli immancabili complottisti. |
Se
usate l’email di lavoro sullo smartphone il vostro capo potrebbe spiarvi
anche in vacanza
Se
siete il tipo di persona che “non stacca mai la spina”, e vi piace essere efficienti anche quando siete assenti dall’ufficio, quella di consultare la vostra email di lavoro sul vostro telefonino personale potrebbe sembrare una buona idea, ma si tratta di una soluzione non esente da effetti collaterali. |
Capital
One, hackerati i dati personali di oltre 100 milioni di clienti in Usa e
Canada
Capital
One, una banca basata in Virginia con una popolare attivita’ nel settore delle carte di credito, ha annunciato l’hackeraggio di circa 100 milioni di richieste per carte di credito in Usa e Canada. Gli investigatori ritengono inoltre che siano stati sottratti migliaia di account previdenziali (Social security) e bancari. Lo scrive il Washington Post. L’Fbi ha arrestato una donna di Seattle, Paige A. Thompson, accusandola di frode informatica. |
Corte
Ue: un sito web che usa il pulsante “mi piace” è congiuntamente
responsabile con Facebook
La
tutela della privacy potrebbe rendere più complicato anche mettere un «like» su Facebook. E, di conseguenza, impattare sulle strategie delle aziende che vendono sul web. Lo lascia prevedere la sentenza con cui ieri la Corte Ue ha deciso sulla causa C-40/17, stabilendo che il gestore di un sito internet in cui è possibile cliccare sull’icona «like» può essere ritenuto responsabile della raccolta e della trasmissione dei dati personali dei visitatori insieme con Facebook. |
Certificazione
Privacy Officer: prossima sessione d’esami con TÜV il 19 settembre a Bologna
Tutte
le p.a. ed altre migliaia di imprese che ricadono nelle previsioni dell’art. 37 del GDPR devono avere di un “Responsabile della Protezione dei Dati”. Inoltre, per adeguarsi alle nuove regole sono sempre più ricercati anche consulenti esperti della materia. L’ultimo rapporto annuale dell’Osservatorio di Fedeprivacy ha evidenziato che lo scorso anno i professionisti della privacy hanno registrato un aumento del 57,5%. Da sette anni TÜV Italia certifica i professionisti che dimostrano oggettivamente di avere specifiche competenze in materia di protezione dei dati personali. La prossima sessione d’esami si svolgerà il 19 settembre a Bologna. |
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