Generale Dwight D. Eisenhower 

Quando arrivò con i suoi uomini nei campi di concentramento, non ebbe il minimo dubbio.
Ordinò che venissero scattate quante più fotografie possibili delle fosse comuni dove ossa, vestiti, corpi scheletrici decomposti erano ammucchiati come piramidi casuali.
Fotografie di tutte le gelide baracche che venivano usate come dormitori, fotografie di filo spinato, forni crematori, uniformi, berretti, torri di controllo, armi, strumenti di tortura.

Fotografie di sopravvissuti così vicini alla morte da poter parlare con loro e restituirle a chiunque le guardasse senza nemmeno dover aprire bocca. Senza parlare, senza parole.

Eisenhower chiese che tutti i residenti tedeschi delle città vicine fossero portati nei campi di concentramento per vedere la realtà degli eventi e che questi civili fossero costretti a seppellire i corpi dei morti.

E poi ha spiegato: 

Che abbiano quanta più documentazione possibile – che si tratti di registrazioni di filmati, fotografie, testimonianze – perché verrà un giorno in cui un idiota si alzerà e dirà che niente di tutto questo è mai accaduto“.

Perché un giorno verrà un idiota e dirà che tutto questo non è mai accaduto: 

ripetete, inquadrate e santificate questa frase.

Riassume il senso della storia. 


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